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La storia completa

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Sabato 20 giugno 1942

L’irrefrenabile desiderio di mettere nero su bianco il mio stato d’animo mi porta a scrivere questo diario. Non ho amici, per via della mia forte difficoltà nel confidarmi e riporre fiducia negli altri, ma nonostante ciò posso ritenermi molto fortunata: sono nata in una famiglia molto unita, ho innumerevoli ammiratori e vivo in una bellissima casa. Ma sento come se mi mancasse qualcuno a cui raccontare i miei segreti più intimi e rivelare le verità più profonde che da tempo mi tormentano. Per questo ho deciso che sarai tu la mia nuova migliore amica… e da oggi in poi ti chiamerò Kitty!

Domenica, 27 settembre 1942

Cara Kitty,

per l’ennesima volta ho bisticciato con la mamma. Purtroppo non andiamo più d’accordo, e lo stesso vale per Margot, da cui ho ereditato la sua cattiveria, che spesso mi porta a rispondere sgarbatamente o ad usare parole ammonitrici. Per questo preferisco passare del tempo con le mie amiche.

Inoltre sono convinta che certa gente non riesca proprio a disinteressarsi dei fatti altrui, provando uno speciale piacere ad educare i figli degli altri, proprio come fanno i Van Daan. Mi reputano una bambina viziata, ma fortunatamente papà e mamma mi difendono sempre, raccomandandomi di ciarlare meno e di essere più modesta. 

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Mercoledì 10 marzo 1943

Una notte, nell’Alloggio segreto, udimmo dei rumori sospetti, e con nostra grande sorpresa scoprimmo che i presunti "ladri" in soffitta non erano altro che ratti...

Domenica 13 giugno 1943

La poesia che papà mi ha scritto per il compleanno è davvero bellissima: comprende un breve riassunto degli avvenimenti dell’ultimo anno e un sacco di complimenti che mi hanno fatta emozionare! 

Mercoledì 29 settembre 1943

Auguri alla signora Van Daan! 

Vuoi sapere cosa le abbiamo regalato? Un buono per la carne, uno per il formaggio, uno per il pane e un vasetto di marmellata. A proposito dei Van Daan, papà pensa che ci imbrogliano, perché ci sottraggono carne e altre cose, motivo per il quale litighiamo molto spesso.

 Se solo potessi andarmene… sto impazzendo.

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Venerdì, 24 dicembre 1943

Sono guarita ormai da qualche giorno da una brutta influenza e ora ho molta voglia di studiare! In questo periodo siamo tutti di umore variabile. Talvolta sono sopraffatta da una tristezza mortale e scrivere mi aiuta a placarla. Ho una gran voglia di divertirmi, di ridere e scherzare con i miei amici, soprattutto in questo periodo dell'anno… Essendo rinchiusa qui da così tanto tempo, alcuni giorni non ne posso più. Vorrei sfogarmi, e piangere può recare tanto sollievo: è proprio in questi momenti che sento il bisogno di una vera madre che mi comprenda. Mi rendo conto, però, che spesso sono io a non saper esprimere ciò che vorrei… stasera aprirò il mio primo regalo di Natale!

Mercoledì, 5 gennaio 1944

Qualche giorno fa ho sfogliato il mio diario, soffermandomi sui miei ripetuti sfoghi di ira. Soffro tuttora di malumori, ed in quei momenti mi sento come se avessi la testa sott'acqua. Per questo mi ritrovo a vedere tutto soggettivamente, senza pensare agli altri.

A proposito! Ho finalmente capito qual è il difetto di mamma: ci considera come delle amiche. Ma un'amica non potrà mai sostituire il ruolo di una madre.

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Sabato 4 Marzo 1945

Oggi sono molto felice! È stata davvero una bella giornata. Questa notte c’è stata una forte nevicata e ora la visuale dalla nostra soffitta è fantastica. In più, parlare con Peter mi ha portato al settimo cielo (come sempre). Ho anche passato un po’ di tempo con papà e abbiamo parlato francese e inglese. È stato davvero piacevole!

Domenica 12 marzo 1944

Cara Kitty,

tutto è sempre piú assurdo. Da ieri Peter non mi guarda: si comporta come se fosse arrabbiato con me, ed io faccio del mio meglio per non disturbarlo... mi manca la natura e un posticino in cui poter stare tutta sola. Sto facendo un po' di confusione, Kitty, ma in testa ho un caos tremendo: da una parte il desiderio mi fa impazzire e dall'altra mi chiedo perché devo darmi tanta pena. Perché non posso tornare a essere tranquilla?

Voglio solo dormire per non pensare: durante la giornata sono insolente, allegra e brillante, per evitare le domande e non adirarmi contro me stessa. 

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Martedí 14 marzo 1944

Cara Kitty,

I nostri fornitori di tessere sono stati scoperti e, visto che Miep e Kleiman sono di nuovo ammalati, Bep non riesce a fare la spesa. A partire da domani non avremo più un briciolo di grasso, né burro né margarina. Non faremo piú colazione a base di patate al forno (per risparmiare il pane) ma con il porridge. Non è affatto piacevole doversene stare nascosti durante il quarto anno di guerra. Vorrei solo che questa guerra finisse!

Venerdì 17 marzo 1944

Cara Kitty,

Margot ed io veniamo trattate come bambine, anche se siamo molto più mature delle nostre coetanee. All'età di soli 14 anni so perfettamente cosa voglio: so distinguere il bene dal male, ho la mia opinione, il mio modo di vedere le cose e i miei principi. Mi sento una persona adulta, indipendente da chiunque altro.

Giovedì 23 marzo 1944

Cara Kitty,

ieri è precipitato un aereo e gli occupanti si sono buttati fuori in tempo tramite dei paracaduti. Bilancio dell’incidente: un piccolo incendio e un paio di morti. Mentre i tedeschi sparavano sugli aviatori che scendevano, i cittadini di Amsterdam premevano di rabbia per un gesto così vile. Mi sono spaventata a morte.

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Martedí 28 Marzo 1944

Cara Kitty

mamma è convinta che Peter sia innamorato di me; francamente, vorrei che lo fosse, allora saremmo pari e potremmo conoscerci intimamente con maggior facilità. Dice anche che Peter mi guarda troppo. Ebbene, è verissimo che più di una volta ci lanciamo delle occhiatine e ch'egli rimira le fossette delle mie guance, ma non ci posso far niente, ti pare?

Sabato 1 Aprile 1944

Cara Kitty

eppure tutto è ancora tanto difficile!

Tu sai di certo a che cosa alludo, vero? Ho un desiderio terribile di un bacio, di quel bacio che tarda tanto a venire. Continuerà sempre a considerarmi una buona compagna? Non sono davvero nulla di più?

Lunedì 17 aprile 1944

Mi sento così tranquilla e sicura a sognare tra le sue braccia, il contatto della sua guancia sulla mia è così eccitante, così stupendo sapere che c’è qualcuno che mi aspetta.

Venerdì, 28 aprile 1944

Ricordo ancora il sogno di Peter Wessel fatto a gennaio, la felicità di stargli vicina che riusciva a migliorare tutto. Per la prima volta, ieri sera, ho provato quella stessa sensazione mentre sedevo accanto a lui sul divano. Mentre lo stavo abbracciando, mi sentivo una persona completamente diversa rispetto a quella che sono abitualmente. Non ero più la ragazza spiritosa e allegra di ogni giorno, ma una persona dolce che cercava affetto e un confidente. Adesso ci siamo trovati. Credo che lo stesso valga per Peter. È però un bene dimostrargli il mio affetto così apertamente? Dovrei aspettare? A chi dovrei dare ascolto? Alla testa o al cuore?

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Martedì, 2 maggio 1944

Sabato sera ho finalmente parlato a papà di Peter. Mi ha messa in guardia, dicendomi che se il nostro affetto si trasformasse in amore poi potremo scontrarci facilmente, e ciò è bene che non accada essendo confinati nel nostro appartamento. Mi ha anche consigliato di non salire più ogni sera a vedere Peter, ma è difficile rispettare questa sua decisione.

Martedì, 3 maggio 1944

Qui ci si domanda spesso a cosa serva la guerra, perché la gente non possa vivere insieme tranquilla e perché tutto debba essere devastato. Purtroppo non siamo ancora giunti a una risposta soddisfacente. Perché gli uomini sono così folli? 

Be’, sono giunta alla conclusione che la guerra non sia decisa solo dai grandi del mondo, nasce anche dal consenso dei piccoli uomini, perché nell’uomo è innato l’impulso di distruggere, di uccidere, di assassinare e infierire. Finché l’umanità intera non cambia, tutto ciò che è verrà distrutto dalla guerra. Tuttavia, la mia speranza non può essere vinta dalla disperazione o dalla depressione. Sono di natura felice, molto allegra e forte, aspiro ad una vita diversa da quella di una ordinaria casalinga. Giorno dopo giorno sento che la liberazione è vicina. Vivo la nostra situazione come una esperienza pericolosa, romantica ed interessante, ogni momento difficile non è che una buffa situazione di cui ridere. Perché, allora, dovrei perdere la speranza?

Venerdì, 5 maggio 1944

Papà è deluso dal mio comportamento. Non approva i miei “sbaciucchiamenti” con Peter e so che non ritiene il mio atteggiamento adatto ad una quattordicenne. Quindi, per spiegargli meglio la situazione, credo che gli scriverò una lettera. Vorrei fargli capire quanto sia importante per me avere Peter accanto, specialmente dopo essermi sentita così disperata, infelice e sola. Essendo ormai diventata indipendente, rispondo delle mie azioni soltanto a me stessa. I suoi giudizi e quelli di mia madre, così come il loro affetto, non mi toccano più. Mi hanno lasciata sola nel momento del bisogno, che ho affrontato in autonomia. Sono cresciuta, per questo non rispetterò il loro divieto di andare da Peter, quindi, li pregherò di non insistere.

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Lunedì, 8 maggio 1944

Vorrei raccontare un po’ della mia famiglia. Papà è nato a Francoforte sul Meno e da piccolo ha proprio vissuto da principino. Infatti, i miei nonni, Michael Frank e Alice Stern erano molto ricchi, addirittura milionari. Purtroppo di quel denaro non è rimasto nulla. Tuttavia, grazie ad altri parenti ricchi, mio padre ha ricevuto un’ottima educazione. Anche mamma, se non ricca, era molto agiata e pure lei, come papà, organizzava ed assisteva a molti balli privati, cene, ricevimenti. Ora non ci possiamo considerare ricchi, ma spero di diventarlo in futuro. Infatti, non desidero una vita semplice come Margot o come quella che la mamma vorrebbe per me. Sogno di andare a Parigi e Londra per imparare le lingue e studiare storia dell’arte, di incontrare persone interessanti e avere bei vestiti, di vedere e scoprire il mondo. Avere un po’ di soldi non può far male!

Stamattina Miep ci ha raccontato del matrimonio di sua cugina, al quale ha partecipato. Essendo entrambe le famiglie degli sposi ricche, il menù è stato molto sontuoso e ascoltando Miep ci è venuta l’acquolina in bocca. Le stavamo attorno come se non avessimo mai sentito parlare di cibi buoni e di gente elegante! Noi, le nipoti del famoso milionario. Il mondo è proprio matto!

Giovedì, 11 maggio 1944

Sapete qual è il mio desiderio più grande?

Diventare giornalista e poi scrittrice famosa. Quando la guerra sarà finita, voglio pubblicare un libro che intitolerò “L’Alloggio segreto”.

Per ora, devo finire un altro racconto, “La vita di Cady”. 

Ultimamente, però, sono davvero molto impegnata, mi sembra di non avere abbastanza tempo per fare tutte le cose che dovrei. Dovrei finire di leggere il primo volume della vita di Galileo Galilei, studiare gli appunti che ho preso sull’imperatore Carlo V e gli alberi genealogici, pronunciare, copiare e imparare tre pagine di vocaboli stranieri, mettere in ordine le idee su Teseo, Edipo, Peleo, Orfeo, Giasone, Ercole così come per Mirone e Fidia e per le guerre dei sette e dei nove anni. Che gran confusione! Come sarò rimbambita ad ottant’anni! 

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Giovedì 25 maggio 1944

Cara Kitty, 

Bep si è fidanzata! Il fatto in sé non è tanto sbalorditivo, anche se nessuno di noi è particolarmente convinto. Bertus sarà anche un ragazzo a modo, simpatico e sportivo, ma Bep non lo ama, e questo secondo me è già un motivo sufficiente per sconsigliarle di sposarsi con lui. 

Martedì 1 agosto 1944

Ecco chi sono: “una contraddizione ambulante”.

Contraddizione, per me, ha due significati :

nel primo caso non accetto le opinioni altrui, mentre il secondo lo tengo un po’ più nascosto… ho due lati di me. Uno allegro e spensierato, il quale prevale quando sono in compagnia ,e uno più profondo, che emerge quando sono sola. 

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ANNA È MORTA NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI DI BERGE-BELSEN NEL FEBBRAIO 1945.
QUESTA NUOVA VESTE DEL DIARIO DI ANNA FRANK È STATA REALIZZATA PER DIFFONDERE LA SUA STORIA E MANTENERE VIVA LA MEMORIA DI QUELLO CHE È ACCADUTO.

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